16 settembre.
Il Comitato Marina Velka senza fango teme nuove alluvioni.
I cittadini alluvionati del Comitato "Marina Velka senza fango", preoccupati dell'avvicinarsi dell'inverno, si sono attivati per chiedere il verbale della Conferenza dei Servizi che si è tenuta l'11 settembre scorso presso la Regione Lazio. Essi temono che, durante tale conferenza, relativa al progetto di arginatura del fiume Marta, possano essere emersi elementi che rischiano di ritardare la messa in sicurezza della zona colpita da due straripamenti in meno di un anno.
Secondo l'ing. Roberto Franceschetti, specializzato in idraulica fluviale e incaricato dal Comitato, "i lavori che sono stati effettuati dal Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca sul fiume Marta non sono né conformi alle caratteristiche morfologiche del fiume né sufficienti a garantire la sicurezza della zona. In particolare, in alcuni punti si sono ricostruite le sezioni erose senza adeguate difese di sponda. Le sponde così ricostruite sono a rischio di crollo in seguito alle prime piene. Inoltre, per i ritardi via via accumulati nel rifacimento progettuale, si sta perdendo la possibilità di affrontare in sicurezza la stagione invernale 2007-2008. E' necessario, quindi, che la Regione Lazio faccia partire con la massima sollecitudine l'appalto dei lavori, tenendo conto, però, delle osservazioni tecniche che l'ing. Bruno Agricola ed io abbiamo rilevato sul documento progettuale consegnatoci dalla Regione. Tali osservazioni, inviate alla Regione mesi fa e condivise anche dagli agricoltori e dall'Università Agraria di Tarquinia, riguardano la sistemazione dei corsi d'acqua annessi al fiume Marta (in particolare il Fosso dei Giardini e il Torrente del Torrone), la rete delle acque di pioggia di Marina Velka , alcuni dettagli tecnici riguardati le opere sommariamente progettate dall'Ardis e i rivestimenti di sponda. In particolare, si segnala che il Consorzio di Bonifica, evidentemente sotto l'auspicio della Regione, ha dato incarico per la progettazione di un'idrovora come risoluzione al controllo delle piene del Fosso dei Giardini. Soluzione, questa, assolutamente sbagliata. Mancano infine, precise prese di posizione circa la volontà politica di avviare un processo coordinato che metta fine una volta per tutte al dissesto idrogeologico dell'intero bacino del fiume Marta, nel rigoroso rispetto e valorizzazione dell'ambiente".
Il Comitato "Marina Velka senza fango", grazie all'aiuto dei professionisti che ne fanno parte, ha già dimostrato di essere in grado di far valere i diritti dei cittadini alluvionati e a tal fine è pronto a ricorrere a tutti i mezzi legali e di protesta civile.
Serve il TUO aiuto per evitare ulteriori alluvioni: SCRIVI ORA al Presidente, all'Assessore all'Ambiente e alla Commissione Ambiente della Regione Lazio.
Il Comitato Marina Velka senza fango teme nuove alluvioni.
I cittadini alluvionati del Comitato "Marina Velka senza fango", preoccupati dell'avvicinarsi dell'inverno, si sono attivati per chiedere il verbale della Conferenza dei Servizi che si è tenuta l'11 settembre scorso presso la Regione Lazio. Essi temono che, durante tale conferenza, relativa al progetto di arginatura del fiume Marta, possano essere emersi elementi che rischiano di ritardare la messa in sicurezza della zona colpita da due straripamenti in meno di un anno.
Secondo l'ing. Roberto Franceschetti, specializzato in idraulica fluviale e incaricato dal Comitato, "i lavori che sono stati effettuati dal Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca sul fiume Marta non sono né conformi alle caratteristiche morfologiche del fiume né sufficienti a garantire la sicurezza della zona. In particolare, in alcuni punti si sono ricostruite le sezioni erose senza adeguate difese di sponda. Le sponde così ricostruite sono a rischio di crollo in seguito alle prime piene. Inoltre, per i ritardi via via accumulati nel rifacimento progettuale, si sta perdendo la possibilità di affrontare in sicurezza la stagione invernale 2007-2008. E' necessario, quindi, che la Regione Lazio faccia partire con la massima sollecitudine l'appalto dei lavori, tenendo conto, però, delle osservazioni tecniche che l'ing. Bruno Agricola ed io abbiamo rilevato sul documento progettuale consegnatoci dalla Regione. Tali osservazioni, inviate alla Regione mesi fa e condivise anche dagli agricoltori e dall'Università Agraria di Tarquinia, riguardano la sistemazione dei corsi d'acqua annessi al fiume Marta (in particolare il Fosso dei Giardini e il Torrente del Torrone), la rete delle acque di pioggia di Marina Velka , alcuni dettagli tecnici riguardati le opere sommariamente progettate dall'Ardis e i rivestimenti di sponda. In particolare, si segnala che il Consorzio di Bonifica, evidentemente sotto l'auspicio della Regione, ha dato incarico per la progettazione di un'idrovora come risoluzione al controllo delle piene del Fosso dei Giardini. Soluzione, questa, assolutamente sbagliata. Mancano infine, precise prese di posizione circa la volontà politica di avviare un processo coordinato che metta fine una volta per tutte al dissesto idrogeologico dell'intero bacino del fiume Marta, nel rigoroso rispetto e valorizzazione dell'ambiente".
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I contributi inviati a marinavelkasenzafango@yahoo.it saranno pubblicati il più velocemente possibile.
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